domenica 30 giugno 2013

Benvenuti a Montottone!

Montottone è conosciuto da secoli nel circondario per la lavorazione dell’argilla ed è denominato “lu paese de li coccià”. Non si sa chi introdusse questa attività ma da fonti storiche risulta che essa era già presente tra il 1200 e il 1300. Gli artigiani si tramandarono l’arte di padre in figlio. Negli anni ’60 e ’70 a Montottone, come negli altri paesi dell’entroterra, si verificò una forte emigrazione ed i pochi abitanti rimasti continuarono la loro attività: tra questi i cocciai, in numero molto ridotto.
Oggi, a continuare la tradizione, c’è una sola bottega e la tecnica della lavorazione della terracotta è rimasta sempre, rigorosamente artigianale, con trattamento manuale dell’argilla.
 Fino al XV secolo ebbe la denominazione di Mons Actonis (Monte di Attone), sostituita poi con quella odierna di Montottone. Il paese sorge fra due torrenti nelle colline dell'antico Piceno, su di una rupe, a 277 metri di altitudine. 
Il vasto territorio comunale è storicamente diviso in sette contrade. Esse hanno avuto origine dagli antichi costumi e tradizioni della gente di campagna. Nei tempi passati, senza sistemi di informazione e con carenza di mezzi e vie di comunicazione, i contadini di una zona del paese (contradaioli) avevano forti legami fra loro dettati dalla vita in comune. Quindi profondo è stato il vincolo in quei tempi degli abitanti di campagna per usi, costumi, tradizioni e folklore. Ancora oggi i campagnoli sentono questa unione di contrada anche se in maniera meno forte di una volta. Eschito, Forche di Tenna, Monte Roso, Pisciarello, San Pietro Martire, San Lorenzo, Trescio sono i nomi delle sette contrade, ognuna delle quali è rappresentata da un simbolo (il cavallo, lo scoiattolo, la volpe, il granchio, il drago, il serpente e il toro). Ancora oggi gli abitanti di alcune zone organizzano feste di contrada per celebrare diverse ricorrenze religiose (ad esempio il 10 agosto la festa di San Lorenzo). Da alcuni anni, il 15 giugno, si celebra il Palio della Madonna delle Grazie, in cui le contrade gareggiano per la vittoria di un drappo serico dipinto.
Inoltre nella metà del mese d'agosto il paese ospita uno dei festival canori più rinomati della zona, con una grande affluenza di pubblico ogni anno. Il palazzo, inoltre, offre una visuale completa del festival.

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